venerdì 13 gennaio 2012

Comic & Vanity

Comic & Vanity

In principio era la carta, da arrotolare, fissare e trasformare in fusi compatti. Scelta per la sua sostanza, non per il contenuto o per il segno.
Poi Eleonora ha ricordato le vecchie, bellissime mostre trevigiane dedicate al fumetto: molti di voi non sanno che a Treviso negli anni '80 era attiva una mostra mercato del fumetto che attirava in città visitatori da tutta italia.

Ricordo ancora i cataloghi di quella mostra, che si dipanava lungo tutti gli spazi della città, da palazzo dei Trecento al palazzo della Borsa e alla loggia dei Cavalieri.
Nel corso di quelle rassegne abbiamo potuto goderci Moebius e i Metal Hurlant; abbiamo visto dal vivo la perfezione delle tavole di Crepax e di Pratt, scrutando Valentina e Corto dalla testa ai piedi: molti di noi hanno raccolto l'autografo o lo schizzo di maestri come Altan e Bonvi.

Malinconie a parte, quando a Treviso è stata riproposta una mostra del fumetto, poteva la Eleo far finta di niente?
E certo che no: dai suoi occhi e dalla sua testa sono nate le collane, i bracciali, gli orecchini e i ciondoli della serie Comic, incentrate sull'amatissimo Diabolik (non è per nulla per caso che anche il nostro eroe sia frutto dell'immaginazione di due donne eh?); poi i paperini, viaggiatori delle fantasie della nostra infanzia. Dylan Dog, indagatore dell'incubo ( e gran bel pezzo di figliolo), Flash Gordon (che spero nessuno ricordi per l'ignobile film che gli dedicarono secoli orsono).

Per confermare quanto il fumetto sia amato, seguito, ricordato martedì scorso abbiamo avuto in negozio due clienti a scegliere le collane Diabolik: lei una dolcissima ragazza brasiliana, docente di matematica a Sidney, lui gentile, un po' timido, divertito.
Che dopo qualche tempo ci ha raccontato di essere trevigiano d'origine ma di aver scelto la Nuova Zelanda come patria, dove oggi lavora nel team che si occupa degli effetti speciali de "Lo Hobbit" dopo aver iniziato la sua esperienza con "Avatar".
Ha raccontato di non avere una formazione vera e propria nel settore degli effetti speciali, ma di essere partito dopo aver risposto ad un annuncio di recruiting e di aver iniziato così la sua avventura in technicolor.
Una storia quasi da fumetto.

Nessun commento:

Posta un commento